Tuesday 1 September 2009

Presi in giro

Sotto riporto la maggiorparte dell'editoriale di Luigi Ferrajolo (pubblicato sul Corriere dello Sport di oggi) che mi trova d'accordo per ampi tratti. Vorrei solo aggiungere un paio di commenti personali a tale articolo.
LF sotto dice che Spalletti era gia' vicino alle dimissioni a luglio, rientrate poi dopo un colloquio con Rosella Sensi. Hhhhmmm.... magari gli sono state fatte alcune promesse riguardo il mercato in entrata che poi PUNTUALMENTE non sono state mantenute??
LF aggiunge anche che Spalletti ultimamente ha dato segni di insofferenza, prendendosela prima con la società e poi domenica scorsa con la squadra. Forse sono fatto all'antica, ma se il Capitone della mia squadra si mette a fare i colpetti di tacco nelle situazioni meno adatte, anche io - come Spalletti - mi incazzo. Se il Capitone si mangia 3 o 4 gol solo davanti al portiere nelle ultime due partite, forse anche io (al posto di Spalletti) potrei ragionevolmente pensare che la squadra mi vuole fare fuori.

Cruz ha preferito la Lazio, Crespo il Genoa. Negredo è andato al Siviglia, Pavlyuchenko è rimasto dov’era, al Tottenham. Anche Fred non si è mosso e persino Ghezzal sta benone a Siena. E’ arrivato invece Fabio Zamblera, 19 anni, bergamasco del Newcastle. E’ questa la punta che aspettava Spalletti, è questa la punta che cercava la Roma! Noi crediamo che ci sia un limite a tutto, superarlo non è segno di intelligenza. Che non ci fossero soldi si sapeva e da un pezzo e che per la Roma questo sarebbe stato un mercato di lacrime, anche. Che la società avesse bisogno di vendere Aquilani e magari anche un altro titolare di grido, era scontato, anche se doloroso. Che bisognasse preparasi al peggio e non credere troppo alle favole, anche. Che l’ultima pista disperata di Van Nistelrooy, peraltro lungodegente, promettesse poco era nell’aria. La società dice che ci ha provato sino alla fine e sarà pure vero, ma chiudere il mercato con Zamblera ci sembra uno sberleffo insopportabile, quasi una sfida alla pazienza e alla passione dei tifosi.
Ma sicuro, Zamblera non andrà da Spalletti, giocherà, a quanto pare, nella Primavera. Siamo felici per il papà di De Rossi, ma l’attaccante di peso, la prima punta di cui si blatera da anni, non serviva alla prima squadra?
Per Spalletti, in compenso ci sarà Lobont. Un portiere che non sarebbe nemmeno tanto male, se non fosse reduce da un intervento ai crociati. La Roma sapeva da maggio che avrebbe dovuto rinunciare a Doni per cinque, sei mesi. Non aver trovato sinora un dignitoso sostituto è molto grave, si conosceva bene il valore di Artur e Julio Sergio, prendere ora Lobont, che viene da un infortunio molto serio e che potrà esser pronto solo tra qualche settimana, sembra un’altra provocazione, più che una soluzione. Il mercatone della Roma si chiude, dunque, con la cessione di Aquilani e l’arrivo di Burdisso, cioè del quinto difensore dell’Inter, concesso generosamente da Moratti: dire troppo poco, è dire niente. Ormai la Roma è una società stremata, prossima alla paralisi: pensare che possa andare ancora avanti così per un’altra stagione è quasi folle. Il mercato però potrebbe riaprirsi all’improvviso, sia pur solo per la panchina.
Dopo la batosta con la Juve circolano voci insistenti: Spalletti sta pensando seriamente di dimettersi e la società, a sua volta, cerca il sostituto, con Ranieri davanti a tutti. Spalletti in queste settimane ha dato segni evidenti di insofferenza: se l’è presa prima con la società, domenica con la squadra. Spesso anche con se stesso. Che sia insoddisfatto, deluso, per i mancati arrivi è comprensibile, ma questo non giustifica il suo smarrimento, l’atteggiamento di chi si sente solo contro tutti, sempre in guerra col prossimo. E’ una situazione torbida che va avanti da tempo: già in estate si è parlato di un divorzio, poi è bastato un colloquio con la dottoressa Sensi per evitarlo.

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